Nel 2023 ho sviluppato un’app per contrastare la guida in stato d’ebbrezza.

Questa app gratuita, che ho chiamato Guidi Tu, serve a designare, tra un gruppo di amici che sono usciti a bere insieme, un guidatore sobrio che dovrà bere solo analcolici perché sarà incaricato di guidare a fine serata. La scelta però avviene attraverso una sfida a uno di una decina di minigiochi che combinano in varia misura astuzia, destrezza e fortuna.

L’idea di fondo viene dai miei committenti, cioè la Cooperativa Alice di Alba (CN) che ho conosciuto attraverso il Centro Steadycam. Avendo vinto un bando statale per il contrasto all’alcolismo e ai comportamenti pericolosi associati a questa piaga sociale, hanno pensato di realizzare un videogioco che potesse servire a promuovere la cultura del “guidatore sobrio designato”, figura poco nota in Italia ma che è abbastanza diffusa in altri Paesi. Ho poi trovato io la soluzione di game design che rendesse l’assegnazione di questa incombenza, spero, accattivante e giocosa.

Il meccanismo generale per la selezione di chi può bere e di chi invece deve mantenersi sobrio per guidare è semplice: si sceglie un minigioco e chi arriva ultimo sarà il Guidatore Sobrio Designato o la Guidatrice Sobria Designata. Tuttavia, anche chi arriva primo subirà una penalità: verrà dichiarato Generosa Benefattrice Designata o Generoso Benefattore Designato, e dovrà in qualche modo pagare pegno. Per esempio, si può stabilire che chi arriva primo debba offrire da bere (analcolici!) all’ultimo, o debba pagare la benzina, o debba offrire degli snack a tutto il gruppo.

Con questo meccanismo, qualsiasi gioco anche semplicissimo diventa un esercizio di yomi, un concetto che si usa nel game design per indicare la “lettura della mente” o meglio l’anticipazione della mossa dell’avversario. Pensate a quando si gioca a bim bum bam: quello è yomi. Se voglio vincere, ma non stravincere, anche un gioco assurdo come «Vince chi sceglie il numero più alto» (un numero qualsiasi) diventa non banale, perché diventa «Vince chi sceglie un numero che non è né il più basso né il più alto tra tutti i numeri scelti». Mi piace anche il concetto sotteso a questa meccanica: è come una corsa dove nessuno vuole restare né troppo indietro né fare fughe in avanti, si sta più o meno assieme; forse dice qualcosa sull’amicizia (e forse anche sull’alcolismo e sul traffico stradale).

I minigiochi tra cui scegliere sono in genere ispirati al “folklore ludico”, per esempio le bocce, la battaglia navale, e due parenti nobili del citato bim bum bam: le morre (sia la morra italiana sia la morra cinese: e mi ha stupito scoprire che molte persone non sanno cosa sia la morra). Ma abbiamo anche dei minigiochi che fanno riferimento ai tradizionali sistemi di estrazione casuale, per cui ho chiamato Guidi Tu un ambarabà ciccì coccò virtuale: pescare il bastoncino più corto, il già citato scegliere un numero. Siccome la modalità di assegnazione della classifica fa riferimento alla lettura della mente, ci ho messo pure un gioco che è proprio basato su quello in senso più letterale della battaglia navale o di sasso-carta-forbice: l’ho chiamato Telepatia e assomiglia a un Wordle o a un Mastermind più scemo, e per insistere sull’occultismo ci ho messo anche dei riferimenti alla tavola ouja. Sempre a proposito di divinazione soprannaturale, se vogliamo stare sul folklore ludico è giusto che nei minigiochi basati sulla scelta di numeri si tiri in ballo la Smorfia, e così ho fatto.

Guidi Tu è una piccola dichiarazione d’amore alla cultura del gioco, un patrimonio che ci portiamo dietro fin dai cortili della scuola elementare.

Lo abbiamo realizzato usando Flutter Flame, il codice è open source ed è software libero. Sono passato al plurale perché la collaborazione del brillante artista e designer Jacopo Rovida è stata fondamentale innanzi tutto nel dare al gioco una veste grafica coloratissima e meravigliosamente puerile, ma anche nel correggere molte scelte di design con un preziosissimo lavoro di test e consigli che ha stravolto sia la lista originaria di minigiochi che avevo in mente sia una miriade di aspetti di UX. Pur essendo costruita come un’app più che come un videogioco come comunemente inteso, ho cercato di esagerare negli aspetti buffi e giocosi inseriti direttamente nell’UI; con un certo orgoglio devo dire che le bollicione che salgono sono tutta opera mia.

A fine 2024 l’app è stata localizzata da me in inglese, altra esperienza interessante per le scelte non ovvie che mi sono trovato davanti, a partire dal titolo; ho optato per Sober Driver.

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