L’amico Giovannetti agisce per un forte senso d’umanità, ma l’appello che chiede i domiciliari per Chiriaco è sbagliato.

Lo stesso Giovannetti ha pubblicato i contenuti della perizia del dott. Scaglione, incaricato dal tribunale di valutare se le condizioni di Chiriaco richiedano il suo trasferimento fuori dal carcere. Il perito ha risposto che Chiriaco rifiuta il cibo e le medicine (come è suo diritto), che le sue condizioni sono preoccupanti e vanno trattate, ma che può restare in carcere. O si spiega perché questa perizia sarebbe sbagliata, cosa che nessuno dei firmatari dell’appello (tra cui non vi è neanche un medico) è stato in grado di fare, oppure è veramente inopportuno attaccare la decisione del magistrato. Così facendo si esercita una indebita pressione affinché si arrivi a quanto stanno perseguendo Chiriaco e la sua difesa, così come prima di lui altri incarcerati per i fatti di ‘ndrangheta di Pavia: tornarsene a casa.

Le condizioni carcerarie in Italia sono pessime, si affronti questo problema in modo complessivo, preoccupandosi in primo luogo delle condizioni dei poveri cristi, finiti in galera per qualche sciocchezza. Questi appelli ad personam non aiutano ad avere un sistema carcerario più giusto e concentrandosi sui problemi di salute di Chiriaco (in gran parte frutto del suo rifiuto a nutrirsi e a farsi curare) si rischia di mettere in secondo piano il ruolo mostruoso che la ‘ndrangheta sta ancora giocando in Lombardia.

Ricordo che quando a Giovanni Valdes, ex sindaco di Borgarello, sono stati concessi i domiciliari con obbligo di non comunicare con l’esterno, la prima cosa che ha fatto è stata aggiornare il proprio profilo su Facebook. Chissà se Chiriaco ha un blog.

(E intanto, un caso simile, quello dei domiciliari e poi del ricovero in pronto soccorso dello ‘ndranghetista Antonio Pelle, si conclude con la fuga del mafioso, uno dei responsabili della strage di Duisburg.)


Come è andata a finire? A Carlo Chiriaco, che era presentato come moribondo, sono stati concessi i domiciliari e non credo sia più tornato in carcere. Nel frattempo è stato condannato definitivamente a 14 anni per i fatti contestati nel processo Infinito. Era così moribondo che ora, nel 2024, è ancora vivo e vegeto. La condizione degli altri detenuti invece è andata deteriorandosi continuamente.