La notizia della morte improvvisa di Veronica Siracusano Raffa, a 37 annni, ci ha scossi tutti. L’ho saputo solo oggi e mi sembra irreale. I compagni messinesi mi hanno dato qualche dettaglio in più: una malattia terribile, una tragedia vera.

Veronica era una di quelle persone con l’impulso frenetico di fare tutto quel che si può per capire le cose, per sviscerarle, per cambiarle. Abbiamo condiviso militanza politica e pensieri, in pubblico e in privato, quasi solo a distanza; credo di poter dire che c’era tra noi una forte stima reciproca, un senso di comunanza anche senza familiarità che capita a volte tra compagni, che fa sentire amici.

Abbiamo fatto dei percorsi simili, ed è con vera gioia che avevo saputo da lei stessa che stava aiutando a crescere il gruppo di compagni di Messina che conosco. Aveva insistito con me perché seguissi i tentativi di organizzazione dei lavoratori tecnologici, per cui si spendeva generosamente, come tutte le cause di cui si appassionava, che erano numerose e tutte intrecciate una all’altra come un gomitolo di lotte.

La cosa migliore che si può dire di lei è invitare a leggerla, per esempio sul suo blog e tramite i suoi tweet, da cui ho sempre tratto la sensazione che avesse una voracità di letture pari solo alla sua generosità nello scrivere e nell’impegnarsi con tenacia per diffondere le sue idee. Forse è un pensiero macabro ma è come se avesse sempre saputo di dover fare in fretta, di dover lasciare un segno. Urge raccogliere questi scritti per preservarli.

Non ti dimenticherò.